L' estrema destra europea di oggi e' , per un certo aspetto, anomala di fronte all'estrema destra di ieri.
Ci sono sempre I paradigmi che la vincolano, di baluardo sui pericoli di insicurezza sociale, di poverta' e ndemica, di promiscuita' razziale.
Che l' hanno sempre contraddistinta come muro dei valori visti come dogma, dell'ordine , della corporazione, dell' etnia.
Ma oggi ci sono i segni di una revanche in nome di una repressione di rifiuto plateale di uniformarsi ai valori dell' Eta' Moderna, quell' epoca che ha costituito fomdamentali cambiamenti nelle grandi questioni e ha formulato Carte come l ' " Habeas corpus " , "La dichiarazione dei Diritti dell' Uomo," la " Costituzione sovietica " , davanti a cui ancor oggi essa reagisce con quello che appare come un colpo di coda delle paure discriminatrici , razziali, xenofobe, egoiste, di un tradizionalismo esasperato, che non e' certo l' atteggiamento migliore da prendere per affrontare le problematiche di un pianeta che che cambia .
Non e' la storia patria, ma la finitudine dei vecchi valori , a portare il disagio casereccio , di protezione dall'avanzata dell' uomo della contemporaneita', e da questo delle fobie che l' hanno sempre contrassegnata per la sua ignoranza del rapporto umano, del ricambio generale , della rivoluzione delle grandi questioni, che essi intravedono soltanto come un pericolo del disordine, dell' angoscia di viverci dentro.
Il risultato sono il radunarsi su figure istrionesche e patetiche, che se non servono di risoluzione, danno almeno l' illusione di una volonta' di chiusura mentale, revanche , sanfedista e populista, di vera e propria incitazione nazional socialista di incitazione al massacro , gia' fermate dalla Storia , quella con la S maiuscola ,che intanto continua il suo corso e che non si sofferma certo a vedere queste velleità ' reazionarie . Se non per reprimerle severamente.
P.M.
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