Il cristiano crede repentinamente in un rapporto con la morte, non conoscendo il suo destino. E si affida a un aldila' in cui gli si dice " io sono la verità e la vita ."
A piacimento di quest'ultimo, che e anche il dispensatore dell' inferno.
Un Dio carnefice quindi che lo conduce anche a uccidere il suo prossimo , se più ' debole. Un bel modo di soccombere e di far soccombere di fronte alle difficoltà della vita.
Il buddista sopravvive ossessivamente nel rapporto con la sofferenza . E si affida a una dottrina in cui egli e' il " se' del mondo " . A piacimento di quest' Ultimo. Da cui poi scaturisce un indistinto , da dove non capisce più niente. Questo perche' il dolore lo porta a calpestare la natura , se indifesa. E temendo per contro la forza della natura come qualcosa di misterioso.
L' induista ,credenza che proviene da spossanti e interminabili battaglie tra Dei, di cui esso e' protagonista ,si basa sul comportamento incline di pesantezza dell' universo, sulla sua necessita' di sopportarlo, e con esso della sue continue sconfitte.
Esso e' cagione di un ' instabilità sociale ' fondata tra i provenienti dalle classi di privilegiati , e le classi di lavoratori e di indigenti. Da cui poi scaturiscono le peggiori ingiustizie sociali e individuali. E le vacuità avvolte in una insensatezza tra le insensatezze nei comportamenti reciproci tra deificati.
Il capitalista crede nella superiorita'del denaro e vuole portare esso nell' aldila', secondo la scienza della " legge del dare e dell ' avere ". A piacimento del mercato.
Quindi che non sfugge mai o ad arricchirsi esageratamente in maniera che da troppa importanza a l soldo che tiene stretto troppo egoisticamente e in modo criminogeno o andare in bancarotta . Un lager quindi che si chiama borsa, a cui non sfugge nessun individuo, in questo suo ingranaggio. Il fallimento del fattore uomo prima ancora che della banca , nei suoi presupposti esistenziali.
E tutti costoro affidandosi alla vita degli altri e agli uomini superiori per trovare dei riferimenti calcolati e delle risposte .
Tutto il contrario della vita nell' universo in cui crede il comunismo, che e' soprattutto indipendenza e sforzo prodigo per il rapporto con l'uomo di genere vivificante e con la natura di tipo dialogante , e con la ricchezza di tipo proficuo, per un protendere in una credenza di una benevola altruista e raziocinante disposizione verso il prossimo e verso l ' ambiente e verso la produzione , per un rapporto vantaggioso , rispettoso , onesto con.il mondo.
E questo e' quello che esso chiama la vita, lo studio e la prassi di psicologia , tecnica, educazione , sicurezza, avventure, economia, nella prospettiva di quella che per tutti sia una società piu ' giusta .
Il nazismo e' idolatria del macabro, del tutto karmico , ariano, incentrato nella " caduta nel tempo della morte" e dall' altra parte lo " scagliarsi verso il feticcio del segno misterioso"dell' altrui vitalità , un " occidente nero " , relegato a una parodia della vita , chiamata " volontà di esistere ".
Amico solo del proprio suicidio del proprio raziocinio .
Il fascista e' ardimento e spavento dell' aldila ' a cui risponde con il grido della morte .'Viva la muerte ! "E idolatra la.guerra. Chiama eroismo quella che e' solo vigliaccheria nei confronti del più debole .
Tutto il contrario di una cultura come quella comunista , dove l' azione e l'ardimento sono compiute in difesa della vita , del lavoro e della sua espansione solidale .
E per questo produce il suo aldila', che si chiama "il sol dell' Avvenire ". Ed e' questo che ha tutti gli elementi più prevalenti, e preponderanti per l ' edificazione della società di domani.
GATTO ROSSO conferenza di piazza I* secolo oltre l'Anticristo.
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