Non si tratta di considerarsi inseriti in una serie di corsi e ricorsi storici, in cui le civiltà' vengono, si compiono,si svolgono e poi scompaiono, in un continuo significato dove tutto resta sempre uguale, come crede tutta la filosofia dell' occidente , o in una ricorsivita' cosmica progressiva , come crede tutta la filosofia dell' oriente, ma di un altro moto del nostro inserimento nel mondo spaziotemporale dove l' avvenimento storico segna un passaggio irreversibile e dove questo passaggio va nella differenza e ripete il ciclo a un livello superiore, nel compimento di una e poi di un 'altra civilta', in maniera da cambiare per sempre il corso della storia degli stati e del divenire eterno del cosmo dell' Uomo.
E' l' occidente che vede nel suo tragitto spaziotemporale la sua scomparsa con la conseguente in un doppio nodo tra la sua civilta' e l' eternita'.
Si badi bene che la paura della scomparsa di quest' ultima e' tale che l' occidente si e' anche inventato una sua copia in cui replicarsi e seminare terrore e una sua metastoria per guardarsi con il solito terrore .
E cio'vale anche per l" oriente , dove i cambiamenti cosmici avvengono sempre come rigirati su se stessi e trovano la loro " soluzione " nell' insensato .
Ma anche la seconda, la terza e poi quest'ultima e ' infine precipitata nel nulla, sia nell' aria nebulizzata, sia nella cenere spenta del buio irrazionale .
Non cosi avviene per le totalità' in contraddizione tra loro nel tempo,e nel cosmo dotate di una maggior attteezzatura materiale, le quali mentre le civilta' eterne vanno sempre verso un loro compimento,che queste totalità le vogliono in un rapporto dinamico ,che a sua volta riporta accresciute, queste civiltà'vanno verso un espansione infinita. Come il.sacro Egitto.
In questo senso del divenire storico e nelle sue rivoluzioni eterne , tra ieri e oggi, tra schiavitu' e liberta ',piacere / dolore, invenzione/ usufrutto, che nel loro manifestarsi e successivo risolversi razionale, cambiano per sempre il corso delle cose , il comunismo ha sempre creduto e crede.
Per GATTO ROSSO
Paolo Macchi
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