Forti sono le tendenze neofasciste nella nostra epoca. Altrettanto forti sono pero' gli elementi di ripulsa di una simile tendenza. Essi propugnano una difesa dei valori dell' occidente a oltranza.
E questo contro tutti gli altri poli del globo. E giustificando la violenza razzista ,falangista , sionista, indo buddhista, fascista fino all'omicidio e alla strage , cercando successo in strategie e in popolarità.
Ma cosi facendo scatenano una megarissa globale di cui si sentono pietosi protagonisti e immolati alla causa ,ma che non comporta nessuna soluzione di nessun problema.
Essi sono costretti a tornare al proprio pubblico servizio e alle paure dello straniero in casa , senza mai neanche sfiorare il fatto che il problema principale , che e' quello di questo comportamento di prevaricare i più' deboli, provocare i conflitti, delirare sulle simbologie ,senza offrire valori di indipendenza validi anche per loro, senza saper reagire in maniera efficace al disordine che essi stessi hanno provocato, prendendosene di santa ragione dalla sinistra antifascista e fuggendo dal proprio raziocinio, il solo capace di rimediare per se' e per l'altro all' ingiustizia subita ,il distruggere il proprio immaginario chiudendosi nel suggestionamento di un feticcio,senza saperci uscire da soli, mistificare le proprie idee di morte dietro il manto della rispettabilità e del servizio alla popolazione , ma con la certezza che esse sono soltanto un paravento per la lussuria , lo schiamazzo, il malgoverno.
E creando degli steccati che alla lunga trascinano alla rovina se' stessi e gli altri.
La soluzione sta in un accoglienza critica delle nuove idee, in una accettazione avveduta della propria esistenza senza fraintendimenti, una tolleranza opportuna nei confronti degli eventi che non si capiscono,e le cui responsabilità sono da passare di mano a persone più ' dotate di coscienza ,e di elementi, in una parola la remissività di fronte a chi provvede per la nostra rieducazione a una società e migliore.
E' proprio il caso di dire ,"In de profundis destrae".
P.M.
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