L ' inettitudine in risposta ai desideri della vita , e la distinzione da il tratteggio del mondo del mercante di Brahma e la distruzione apocalittica di Shiva , approfittandosi delle mollezze debosciate di una matriarca, Devi , e delle sue lassiste svenevolezze , riconoscendo a causa di quest' ultima la rozza creazione di Brahma e la vacua distruzione di Shiva , e attraverso la relativa indipendenza dalla madre ,conduce il cosiddetto conservatore e ordinatore hindu , che risponde al nome di Vishnu ,a girovagare nei pensieri del mondo con il restarne ottenebrato ,come in un ' ossessione fobica, per cui e' inetto a cogliere il significato ultimo della vita, propria e circostante , come chiuso nel suo guscio di tartaruga , adatto più' a fuggire che a difendersi e affidandosi a quel compito di traffici con l ' uomo impreparato, quando costui e' oggetto della sua interpretazione dei desideri, per cui e'un truffatore folle , ma e'alla fine ingannato dal suo stesso tranello, il che lo induce a farsi piu'accorto.
Ma la "rinuncia al desiderio " lo costringe poi a una regolazione frustrata del suo comportamento visionario , a diventare quello della sua condotta cosiddetta " matura " , che lo riduce allo stato di asceta isolato nella sua pace dei sensi e poi un dottrinario cattivo acarya, cioè un Buddha. Anche qui passando pure per dilettante.
Non piu' creduto da nessuno,il nostro "incantatore di pensieri" si lascia andare nel delirio della rinuncia e della abulia, paventando per se' le più spaventose disgrazie.
P.M.
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