Prima di tutto bisogna credere in una societa' in cui i rapporti di forza stiano saldamente nelle mani del proletariato autonomo , industriale e dei servizi.
Solo dopo si puo ' credere in uno stato formato dalle elite intellettuali che ,sulla base della loro indipendenza economica abbiano a cuore le esigenze politiche.
Poi che si sviluppi una coscienza civile di valore egemone,soprattutto tra le fasce giovanili e quelle tenute ai margini .
Cosi'possiamo credere in un capo, una figura carismatica, una cerchia di figure rappresentative in pectore e una gestione assembleare della cosa pubblica che rappresenti nel bene e nel male un potere su cui il singolo possa contare.
In ultima analisi un Paese governato in rapporto con la logica dei tempi della modernita' e non del medioevo.
Preludio a un stato contemporaneo comunista.
P.M.
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