Sapere per un potere e ' diverso da volere per sapere , sapere qualunque cosa , una nozione , un possesso. Non solo perché ' il potere per il sapere non chiede veramente potere all 'uomo, ma perche ' dall ' espressione che da vita alla definizione di vero o di falso scaturisce il sapere per un vero potere , che lo e ' sempre come logica sempre prima di tutto nello sperimentare. Vero e falso , gli antitetici che si dispongono uno contro l ' altro .
Il primo e' il momento della loro oggettivazione. Infatti, chi sa e può fare e sa che il fare fatto sia ben fatto sa anche che ciò dipende dal poter fare con il sapere necesserio.
Il secondo e ' il momento della negazione del vero e lo e' solo per affermare un potere per sapere cio' che altri hanno fatto .
Il terzo e ' il momento nel quale avviene il giudizio , e lo e ' per vedere se e' stato ben fatto.
Su queste basi si propone il discorso del vero e del falso che noi designamo come quello delle antinomie e della sua risoluzione.
Vero e falso, uno e zero , Uno per uno , vero per vero , vero per falso , uno per
zero, sono solo alcuni degli esempi degli elementi base della Teoria delle Autonomie come di cio ' che serve a cambiare il presente .
Solo con questi elementi e' possibile un allontanamento dalla riva della dialettica hegeliana da cui deriva l ' informatica teorica , e navigare per una comprensione della situazione attuale del battello del mondo .
Di qui infatti partono le idee necessarie alla sostituzione del .mondo del dato virtuale del capitale con quelle , ben piu corposo e attraente , della nozione per il rapporto oggettivato e creativo con lo sviluppo di una coscienza del rifiuto del potere per sapere con il sapere per un potere che sia sapere antagonista .
@
P.M.
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