Madras, 26 aprile 010.
Ci fu un grande scompiglio, si sparava da tutte le parti.
In mezzo c' era un folto gruppo di civili, che non erano riusciti a mettersi in salvo e che erano ora sotto il fuoco incrociato di ambedue i contendenti. E che venivano uccisi da tutti e due. Urlavano grida di angoscia , mentre scappavano e cercavano riparo tra le case. Un ' artigliere, alla mitraglia , ne faceva scempio. Il soldato continuava a sparare e a un certo punto, ebbro , esclamo ' ridendo sguaiatamente : " Guarda come muoiono, guarda quanti corpi uccisi ! Quante grida di caduti a terra moribondi ! Quanti cadaveri spappolati dai proiettili ! Sembra un film osservato in poltrona, invece e ' l ' effetto di una realta' , di un tempo reale ! Ci vogliono dei coglioni cosi' , grossi come i nostri per farcela con questa fottuta gente, e , per cosa nostra, anche divertendoci ! ...."
Poi una bomba scoppio ' li ' vicino, dappresso all ' autoblinda , e un mercenario si dilanio ' in tanti pezzi di carni sanguinolente. L ' altro mercenario, quello che aveva parlato prima, lo guardo ' incredulo morire e poi lo riguardo ' mentre agonizzava con gli occhi fuori dalle orbite, e si mise a piangere di paura, disperatamente, chiedendo aiuto. " Mio Dio, cosa sta succedendo ! " grido' . Non pote 'neanche udire le proprie parole mentre le proferiva, perche ' il fragore della bomba gli aveva reso sorde entrambe le orecchie. Fu arrestato mentre si disperava, in uno scontro a fuoco co l' Indian Army, in uno sparo di li a poco. L ' accusa : crimini di guerra.
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